La nuova strumentazione prima in Europa in dotazione a un struttura pubblica.
Malattie respiratorie, al Maggiore nuovo sistema di navigazione elettromagnetica. La nuova strumentazione prima in Europa in dotazione a un struttura pubblica.
Malattie respiratorie, al Maggiore nuovo sistema di navigazione elettromagnetica
Dallo scorso 23 luglio è operativo presso la Struttura Complessa Malattie dell’apparato respiratorio dell’Aou “Maggiore” di Novara il nuovo sistema di navigazione elettromagnetica bronchiale endoscopica e percutanea “Spin Drive”. Ieri mattina la presentazione del macchinario (recentemente acquisito tramite noleggio di 36 mesi per un totale di 149.040 euro iva esclusa), il primo in Europa in dotazione ad una struttura pubblica: «La pneumologia è una delle nostre discipline di punta – ha esordito il direttore generale dell’Aou “Maggiore”, Mario Minola – Questa nuova “protesi” tecnologica assiste lo specialista permettendo diagnosi più precise ed esiti terapeutici migliori. Vogliamo essere un ospedale ad alta specializzazione a livello nazionale».
Apparecchiatura innovativa
Il dottor Piero Emilio Balbo, direttore della Sc Malattie dell’apparato respiratorio ha spiegato: «Lo Spin Thoracic Navigation System “Veran Medical Tecnologies ig/4 sistem Spin Drive” è un’apparecchiatura innovativa per la diagnosi e terapia del tumore polmonare periferico che utilizza la tecnologia di tracciamento elettromagnetica Em per individuare e condurre gli strumenti al modello Tc dell’anatomia del paziente o al modello radiografico 3D. Rispetto al navigatore precedentemente disponibile, consente di utilizzare il sistema di navigazione anche per via percutanea per la biopsia e\o ablazione dei tumori del polmone e, in una logica multidisciplinare, anche del fegato e reni».
Come ha evidenziato il dottor Balbo, tra i tumori più frequenti e letali il cancro polmonare è anche il più difficile da individuare allo stadio iniziale, quando i trattamenti potrebbero essere più efficaci e poco invasivi. Secondo la letteratura scientifica solo il 20% dei malati sopravvive più di 5 anni. La diagnosi precoce e la prevenzione rappresentano dunque la principale strategia di lotta a questo “big killer” che, solo in Italia, colpisce ogni anno 35.000 persone.